Il controllo di gestione è un insieme di principi, regole e strumenti, messi a disposizione delladirezione aziendale, al fine di pervenire al monitoraggio degli obiettivi strategici d’impresa, oltre adessere un valido elemento a supporto dell’attività di revisione.
Il revisore, in seguito alla valutazione dell’appropriatezza dei principi contabili adottati, dellaragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli amministratori, nonché della valutazione dellapresentazione del bilancio d’esercizio nel suo complesso, esprime un giudizio sulla correttarappresentazione contabile dei fatti di gestione.
Un controllo di gestione efficace può però semplificare il processo valutativo, oltre ad influenzarepositivamente il giudizio del revisore nella valutazione dell’affidabilità del sistema di controllointerno.
La presenza di strumenti quali il piano industriale e il budget permettono di ottenere gran partedelle informazioni necessarie al fine di acquisire una piena conoscenza della società, sia nella fasepreliminare di accettazione dell’incarico, sia nella stesura della strategia generale della revisione.
L’attività di monitoraggio periodica, con la predisposizione tempestiva ed accurata di specificireport, agevola la valutazione da parte del revisore riguardo la capacità dell’azienda di correggeretempestivamente errori che potrebbe verificarsi nella rappresentazione contabile dei fatti aziendali.
Il controllo di gestione è in grado – inoltre – di fornire, sia al management che agli organi dicontrollo (pertanto oltre che al revisore, anche al collegio sindacale), gli strumenti idonei a valutarela presenza o meno del presupposto della continuità aziendale. Ne deriva che il budget, visto gliassunti in esso contenuti e visto l’orizzonte temporale rappresentato, solitamente individuato neidodici mesi successivi, possa essere uno strumento efficace da utilizzare da parte del revisore, nellavalutazione della continuità aziendale.
Il revisore, nell’espletamento delle sua attività, verifica che le previsioni siano verosimili (presenzadi nuovi ordini, aumento della capacità produttiva, risoluzione di contratti particolarmente onerosi,accensione di nuove linee di finanziamento ecc.), attestando che il postulato della continuitàaziendale sia rispettato e non sia già intaccato da uno stato di crisi prima dell’approvazione delbilancio stesso.
L’utilizzo del budget, unitamente al piano industriale, in grado di proiettare il progetto managerialein un arco temporale di medio lungo periodo, risulta fondamentale nella pianificazione dellestrategie aziendali.
Strategie aziendali ambiziose, senza un adeguato studio e pianificazione, possono comprometteresia la redditività attuale sia l’equilibrio finanziario di un’azienda: tipici esempi possono essererappresentati dall’ingresso in nuovi mercati, la produzione/commercio di nuovi prodotti/servizi, olo sviluppo di nuove tecnologie.
Ne consegue che il monitoraggio delle azioni manageriali di medio lungo periodo contenuteall’interno del piano industriale, e la ripercussione sui risultati di breve siano controlli primari che ilrevisore è tenuto a effettuare, al fine di assicurare il postulato della continuità aziendale nel medioperiodo.
Per ulteriori approfondimenti leggi l’articolo di Daniele Rubini e Antonella Lucchese su Guida allaContabilità & Bilancio 9/2018.
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Nome&Tributi Plus Fisco | 28 settembre 2018 | di Daniele Rubini e Antonella Lucchese